I raggi del sole sala principale illuminano la statua esaltando tutta la sua maestosità. Ne rimango catturato.
Oggi mi godo finalmente la fortuna di vivere a Firenze, con calma e il cuore pronto a riempirsi di meraviglie.
Scelgo di raggiungere Piazza San Marco, una delle sedi dell’Università e della storica Accademia di Belle Arti. Ma non solo, la basilica e soprattutto il Museo nazionale di San Marco sono due gioielli artistici. Il museo possiede la principale collezione al mondo delle opere di Beato Angelico (tra cui il celeberrimo L’Annunciazione) che visse nell’antico monastero che ora ospita il museo.
Interrompo il digiuno con la mitica schiacciata della storica panetteria Pugi. Non esiste un fiorentino che si rispetti che non conosca questa specialità.
A poca distanza c’è uno dei miei luoghi del cuore, il Chiostro dello Scalzo con gli affreschi di Andrea del Sarto. Per oggi resisto alla tentazione di proseguire verso la Libreria San Gallo, dove amo perdermi tra gli scaffali pieni di volumi usati e curiosità.
Preferisco riprende il cammino continuando a respirare l’atmosfera rinascimentale che solo Firenze sa regalare. Mi dirigo nel cuore del centro storico: Piazza del Duomo, dominata dalla mole della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e dal Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni. Indubbiamente un museo a cielo aperto unico al mondo.
Per oggi mi voglio regalare solo capolavori.
Sono indeciso se visitare il Museo Casa di Dante oppure il Museo del Bargello, che ospita opere di Michelangelo, Donatello, Ghiberti, Cellini. Proseguo camminando pochi passi verso Piazza Signoria, Palazzo Vecchio, il Mercato del Porcellino, senza dimenticare la Galleria degli Uffizi, con il Corridoio Vasariano e le collezioni di Palazzo Pitti.
Mi metto nei panni di un turista che proviene dall’altro capo del mondo: come non rimanere soggiogati da tanta e tale bellezza racchiusa in così pochi metri? Questa densità a cui sono abituato non può che affascinare e ammaliare.
Non mi stupisce affatto che l’altro nome della sindrome di Stendhal sia sindrome di Firenze.
Mi regalo una cioccolata calda alla pasticceria storica Rivoire. Come tutto a Firenze, anche il locale ha una storia da raccontare: nel 1872 Enrico Rivoire, cioccolataio della famiglia Reale dei Savoia, aprì il suo locale a Firenze ai lati di Piazza della Signoria, mettendo a disposizione dei fiorentini tutta la propria esperienza.