Tra pinnacoli gotici, boutique e grattacieli

Milano è uno spartito di esperienze trasversali, eccellenti, che si propongono ai visitatori per un’accoglienza universale, una fruibilità infinita, in cui ognuno gioca il ruolo di fantasista.

Milano è l’unica città in cui vorrei perdermi e stare il più possibile in questa dimensione viva e dinamica. Guardare ancora una sfilata, ancora un concerto, una mostra, un aperitivo, ancora un giro di tutto.

Mattino presto, rinuncio alla colazione sul mio terrazzo in Torre Velasca – solo da lì posso toccare le guglie del duomo – per concedermi due passi sul pavé di Corso di Porta Romana. Un tram mi passa accanto, lento. Adoro come stride sui binari. La storia è la culla della modernità.

In 4 minuti sono al banco da Panarello. Qui ormai mi conoscono: caffè e cannoncino, la felicità sta nei dettagli. La città, intanto, si sveglia.

Prima del museo del 900 in Piazza del Duomo – oltre 4000 opere di arte italiana del XX secolo – visito la Basilica di Santa Maria dei Miracoli a San Celso in corso Italia, sono 9 minuti a piedi. La chiamano la chiesa delle spose. È un luogo nascosto, poco conosciuto. Milano è anche questo, luoghi incantevoli, non segnati sulle mappe, ma che brillano di un’aura sofisticata, romantica.

Car to Go mi porta veloce alla Galleria Rossano Orlandi, “un universo sospeso nel tempo, cuore pulsante di una città che si nutre d’arte e design”. Milano è il principale distretto europeo del design, dove germogliano luoghi culturali ibridi, incubatori di giovani artisti e affermati designer, in cui lasciarsi sorprendere ogni volta.

Mangio qualcosa. Passo da Peck, gastronomia storica – la migliore della città – in via Orefici dal 1883. Pasta fresca, eccellenze al kg, prelibatezze pronte da mangiare, al suo ristorante o a casa. Atmosfera indescrivibile, i piatti ancor di più.

Prima di interpretare il pomeriggio – Milano è così, la devi interpretare – mi concedo 30 minuti di relax In Torre Velasca: ventunesimo piano, salotto con vista panoramica. La sensazione di esclusività è incantevole.

Ho ancora voglia di curiosare nei vicoli del centro storico. Il percorso passa da tre piazze poco conosciute, ma speciali: Piazza Sant’Alessandro, Largo Richini, Piazza Santo Stefano. Quanta vita, quanti giovani, quanta bellezza.

Oggi niente shopping, l’ultima volta sono stato in Porta Ticinese, tra boutique alternative e qualità sopraffina. Solo a Milano c’è questa selezione.

Diretti all’evento in Università Statale, terra di chiostri, giovani menti, arte, cultura, un melting pot di generazioni e discipline, e poi cena da Wicky’s Wicuisine Seafood, in Corso Italia, che propone una cucina fusion di alto livello, che ritorna alle origini del rapporto tra l’uomo e il cibo.

Rimango leggero, la serata è lunga. Si inizia al Frank, poi appuntamento all’H CLUB. Così fino al mattino, in Piazza Duomo dove, insieme al mondo, mi perderò nell’alba.

Terra di chiostri, giovani menti, arte, cultura, un melting pot di generazioni e discipline